Se andiamo a visitare un ‘borgo antico’ e arriviamo nella piazza principale del paese troviamo sempre la chiesa, il municipio, la banca e la farmacia. Nel quadrilatero delle cose che contano per le persone c’era sempre la banca: ora mentre la figura del parroco, del sindaco e del medico farmacista non è almeno sostanzialmente cambiata, la banca ed i bancari – come anche i clienti – non hanno più le stesse esigenze e comportamenti di un tempo (anche rispetto al recente passato).
Oggi l’evoluzione dei servizi impone nel mercato attuale nuove professionalità emergenti che spesso non si trovano fra i bancari negli istituti più ‘tradizionali’. La spinta tecnologica nei servizi richiesti, la diversa qualificazione del prodotto e la crescita esponenziale delle comunicazioni, anche finanziarie e professionali, hanno mutato profondamente lo scenario per i risparmiatori e soprattutto per i richiedenti credito.
Innovazione tecnologica, pandemia, la guerra in Europa, i tassi di interesse in crescita progressiva come i prezzi delle materie prime sono sfide epocali per la piccola e media impresa, ecco quindi il perché sono più necessarie per le PMI banche e figure specializzate per affrontare e risolvere i loro crescenti e mutati bisogni finanziari specifici.
Occorrono dunque nuove figure professionali come l’agente in attività finanziaria (di fatto un dipendente a costo variabile) ed il broker, cioè il mediatore creditizio indipendente (come nelle assicurazioni). Questi professionisti a tempo pieno vedono crescere il loro spazio operativo nella consulenza finanziaria per assistere il piccolo e medio imprenditore.
Anche a Viareggio, per fare un esempio nella ‘Via dei soldi’ come chiamava Egisto Malfatti la via Garibaldi, alcuni sportelli bancari hanno chiuso o cambiato le insegne e nuovi operatori operano in un mercato più specialistico. Oggi l’apprezzabile generalista, come il direttore di banca di un tempo, purtroppo spesso è inadeguato rispetto agli attuali nuovi tempi… che impongono specialisti in tutti i settori anche in un mercato importante come quello di banca efinanza.
In questo nuovo quadro di riferimento si sono inserite e stanno crescendo la loro quota di mercato le banche fintech. Sono banche più innovative che accelerando i processi senza perdere di vista la valutazione del rischio di credito possono supportare meglio le imprese, le PMI e le Start Up che necessitano di un sostegno finanziario specifico con tempi ridotti per l’erogazione. Queste loro caratteristiche consentono alle banche fintech un confronto più mirato alle esigenze delle aziende e degli imprenditori.
L’interlocuzione territoriale non è più in questo caso la filiale tradizionale ma l’agenzia in attività finanziaria ed il mediatore creditizio che professionalmente assistono l’impresa presso la banca con tempi ed energie dedicate che accorciano la filiera deliberativa con tempi di erogazione più brevi rispetto alla banca tradizionale.
Gianfranco Antognoli.
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