Intervista a Gianfranco Antognoli - ConCredito
Liquidità e canali di finanziamento, anche in periodo di tassi zero, restano il presupposto base per le imprese grandi e piccole. Operare, svilupparsi e ristrutturarsi, investire e accantonare sono conseguenti in genere alla capacità di operare con il sistema creditizio che negli anni – e con i controlli europei – si è arricchito di adempimenti non sempre facili.
O meglio ciascun istituto operante nel credito oggi si presenta ai mercati con una gamma di strumenti finanziari che possono essere addirittura personalizzati, ma fra offerta e domanda si pone in mezzo l’esigenza di maturare cultura e formazione, oppure di avere un rapporto con strutture adeguate di consulenza.
A Viareggio, per operare in Toscana e a livello nazionale, intorno a Gianfranco Antognoli, uomo il cui curriculum è decisamente ampio, si è sviluppata una società – Concredito – che si definisce boutique di consulenza e offre il suo meglio nel campo del corporate banking.
Ciao Gianfranco, qual è il tuo pensiero generale sul credito in Italia e Toscana. Si sente ormai parlare da tempo della possibilità di rialzo dei tassi di interesse che avrà ripercussione su un sistema-impresa che grazie al PNRR sta di nuovo decollando ma con rilevanti punti di criticità…
“Il rialzo dei tassi purtroppo è una certezza considerato il rialzo dell’inflazione – e sui motivi della crescita del tasso inflattivo attuale corrente al 6,5 per cento circa potremmo parlare a parte – che le autorità monetarie debbono fronteggiare necessariamente per difendere e mantenere il valore della moneta; euro, dollaro e sterlina non fa differenza… Il rialzo dei tassi ovviamente penalizza il costo degli investimenti, ma non può precludere il ricorso al credito da parte delle aziende per accompagnare gli investimenti necessari all’impresa necessari a fronteggiare le sfide che i mercati impongono alla luce anche delle nuove difficoltà emergenti dalle sanzioni comminate alla Federazione Russa. Si prevede che queste misure penalizzeranno Il PIL nazionale ed europeo: la previsione è di un rialzo dimezzato al 2 per cento a fine anno per il nostro paese a fronte della previsione, necessariamente rivista, che posizionava la crescita possibile prevista, prima della guerra in Ucraina, al 4 per cento… I fondi del Pnrr peraltro rimangono un plafond di spesa necessaria finalizzata da mantenere per rispettare gli impegni con l’Europa e favorire una ripresa economica e occupazionale possibile”.
Il primo strumento con cui il Governo è intervenuto nel periodo covid è stato quello del superbonus per dare linfa al mondo delle costruzioni, ma si sente da tempo parlare che il credito di imposta non è poi il toccasana che sembrava. Hai un’opinione sulla questione?
“Il credito per bonus e superbonus è stata una misura utile e importante per rilanciare il comparto edilizio e immobiliare: la gestione effettiva di aziende edili e operatori del settore non ha sortito tutti gli effetti sperati e le variazioni normative hanno complicato, insieme a comportamenti discutibili di molti soggetti interessati, gli anticipi necessari dei crediti fiscali da parte delle banche. Occorre fare chiarezza normativa e che le banche possano e debbano riprendere l’operatività di fatto interrotta. L’obbiettivo del rilancio del comparto è stata una scelta giusta ma non corroborata purtroppo da intendimenti professionali adeguati e trasparenti…”
Qual è il rapporto attuale fra credito e imprese? Cosa non va? Cosa si può migliorare?
“Banche e aziende necessitano di una ripresa intelligente, professionale adeguata al bisogno di sostenere lealmente i due veri protagonisti della vicenda economia senza furbizie e scappatoie dall’una e dall’altra parte. Il sistema necessità di una collaborazione forte certamente maggiore di quella attuale dove la consulenza qualificata dei professionisti ha un valore aggiunto determinante…”
La tua organizzazione ha deciso di cimentarsi in una proposta convegnistica: venerdì 6 maggio all’Hotel Esplanade di Viareggio dove parlerete di “Mutui e liquidità per le imprese”. L’evento è programmato alle 15:00 e, oltre ad assegnare crediti formativi ai dottori commercialisti, come aspetto centrale prevede la presentazione agli operatori di Banca Progetto. Parlaci dell’importanza di quest’evento per favore…
“L’importanza del nostro convegno come Concredito è una risposta vera a queste domande aperte sul tavolo della nostra economia: una consulenza qualificata di settore porta una banca disponibile, veloce e moderna a rispondere alle esigenze di liquidità e di finanziamento delle imprese, per la loro sopravvivenza e i loro investimenti necessari a presidiare il loro futuro produttivo, commerciale e occupazionale. Non sono temi da dibattere sul piano culturale, ma da affrontare operativamente sulla base delle specifiche competenze, vocazioni e missione istituzionale… Credo che per gli intervenuti sarà un’utile occasione di approfondimento e di conoscenza operativa dove si chiariranno le effettive possibilità di anticipo dei crediti e dei possibili concreti finanziamenti alla economia per l’impresa. E’ un impegno di cui c’è’ veramente tanto bisogno…”
Ricordando che chi volesse partecipare può contattarvi a questi indirizzi – convegno@concredito.it, 0584 393444 – vorremmo, più in specifico, sapere di più su questo istituto nuovo – Banca Progetto – che si definisce la banca della famiglie e delle imprese e che è nato nel 2015 dall’unione tra la Popolare lecchese e il fondo statunitenze Oaktree… Avete già rapporti di collaborazione in essere o unisci convintamente la credibilità della tua azienda per i prodotto innovativi che propongono?
“Concredito ha in effetti rapporti di collaborazione concreti e operativi da tempo con Banca Progetto che ha permesso di finanziare decine di aziende meritevoli della Toscana e anche fuori regione. Oggi la banca ha ampliato ulteriormente la gamma prodotti potendo anticipare crediti fiscali che danno liquidità immediata alle imprese”.
Da ultimo chiudiamo con un tuo convincimento. Hai mostrato a suo tempo forte apprezzamento al ministro Franco che è a capo del Mef. E’ lui che deve dare ulteriore spinta al settore creditizio-finanziario oppure oggi l’unica cosa che conta è vedere in faccia la capacità delle imprese di passare dalla resilienza all’investimento?
“Il Mef sotto la guida autorevole del ministro Franco è chiamato a mantenere il suo intervento forte a favore dell’economia con la gestione attenta dei finanziamenti previsti dal piano di resilienza e anche con la sperabile proroga delle garanzie pubbliche dei finanziamenti bancari, anche dopo il 30/6 tramite MCC e Sace. L’economia ha bisogno ancora oggi e forse di più di un sostegno forte del governo del nostro Paese e questo impegno sono certo che non verrà meno…”
https://sienapost.it/rubriche/ripresa-intelligente-per-banche-e-aziende/
Gianfranco Antognoli
concredito
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