Italia terza in Europa nel Factoring, con un volume d’affari di 240 mld (+8,32%)

Il Factoring un prodotto anticiclico, a basso costo per le imprese e a basso contenuto di rischio per le banche


 

L'Italia è tra i primi tre Paesi in Europa (dopo Francia e Regno Unito, prima della Germania) nel mercato del factoring, l'attività finanziaria che consente alle imprese di gestire in modo efficiente il capitale circolante e neutralizzare gli effetti negativi dei ritardi nei pagamenti.

 

Con un volume d'affari di oltre 240 miliardi di euro nel 2018 (+8,32%), pari al 14% del Pil nazionale, il mercato Italiano del factoring è il quarto nel mondo, dove la Cina, che dieci anni fa era decima in classifica, precede in classifica le tre big europee.

 

Il report sull’andamento del factoring è stato presentato dal presidente di Assifact, Fausto Galmarini, nella sua relazione all'Assemblea annuale dell'associazione che riunisce gli operatori italiani del factoring e che è in corso a Milano.

 

Sempre secondo i dati forniti da Galmarini, i primi mesi del 2019 hanno visto una forte e ulteriore accelerazione (+19,32% a gennaio, +21,73% a febbraio e +15,83% a marzo), generando un volume d'affari cumulativo che si è attestato a 58,58 miliardi di euro nel primo trimestre. Il mercato italiano ha registrato nell'ultimo decennio un deciso e continuo incremento dei volumi (crescita annua media +7,19% nel 2008-2018), dando un importante sostegno all'economia.

 

La qualità del credito connessa alle operazioni di factoring nel 2018 è rimasta alta: l'incidenza delle esposizioni deteriorate sul totale si è ridotta al 5,23% rispetto al 10,4% degli impieghi bancari, mentre le sofferenze rappresentano soltanto il 2,25% contro il 5,6% medio dell'attività bancaria. Anche i tassi di interesse proposti per le operazioni di factoring sono mediamente inferiori a quelli proposti sulle tradizionali linee di anticipo commerciale: il tasso effettivo globale medio è 5,01% per operazioni fino a 50.000 euro e soltanto 2,60% oltre 50.000, rispetto ai tassi bancari che per anticipi e sconti risultano il 7,06% fino a 50.000 euro, il 5,03 da 50.000 a 200.000 e il 3,10% oltre 200.000, tassi che per le aperture di credito in conto corrente salgono al 10,74% fino a 5.000 euro 8,40% oltre.

 

Il contratto di factoring permette ad un’impresa di trasferire i propri crediti commerciali a una banca o a un operatore creditizio specializzato (società di factoring) e nella sua forma più completa permette di realizzare contemporaneamente tre funzioni: il finanziamento del cedente attraverso lo smobilizzo dei crediti ceduti, il trasferimento dei rischi di inadempimento e la esternalizzazione della gestione dei crediti.

Il Factoring è un business che coinvolge 33.000 imprese, per il 47% piccole e medie, ritagliandosi un ruolo di antidoto nei ritardi dei pagamenti: Secondo le rilevazioni del DAP, il Database sulle abitudini di pagamento di Assifact, il tempo medio di pagamento di una fattura in Italia è di 74 giorni (34 giorni la media europea calcolata da Intrum Iustitia), con ritardi particolarmente gravi da parte della Pubblica Amministrazione: 104 giorni il tempo medio di pagamento contro 40 della media europea.

Al 31 dicembre 2018 quasi 11 miliardi di crediti in essere degli oltre 67 complessivamente in portafoglio alle società di factoring vedono come debitori enti e aziende del settore pubblico. Il 37% circa dei crediti delle imprese è vantato verso le Amministrazioni Centrali e circa il 32% verso gli Enti del Settore Sanitario. I crediti scaduti si aggirano intorno al 34% del totale, di cui il 67% scaduti da oltre un anno; in sostanza, il 23% circa dei crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione (quasi un quarto) è scaduto da oltre un anno.

Il settore degli enti del Servizio Sanitario Nazionale è quello che presenta la maggiore quota di scaduti: il 41%.

 

Per le imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, l’adozione di queste soluzioni potrebbe rivelarsi particolarmente efficace: infatti in Italia si otterrebbero circa 2,25 miliardi di euro di maggiori finanziamenti da destinare alle imprese.

Il credito, in un sistema che strutturalmente esprime una sottocapitalizzazione diffusa fra le aziende, risulta fondamentale per un percorso di crescita produttiva possibile e da “accompagnare” con intelligenza operativa.

La via per il factoring, che accelera e può ulteriormente crescere, è una strada positiva per aiutare la ripresa economica e produttiva del tessuto imprenditoriale Italiano.

 

Gianfranco Antognoli

Stefano Vannucci

Concredito

 

 


 

 

 

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